ho iniziato a disegnare un motore 4 cilindri 500cc, ovviamente 2 tempi.

Molti di voi già lo sapranno, perchè in altre occasioni su questo forum avevo accennato a questa cosa. Comunque ora ho iniziato seriamente a lavorarci su.
Tutto è iniziato da un cambio; qualche mese fa, sfogliando degli annunci su un sito di aste on-line mi sono imbattuto in un cambio completo Mv Agusta prelevato da una moto incidentata. Il venditore voleva una cifra ragionevole. Sono stato qualche giorno a pensare, ero titubante perchè sapevo che se lo avessi comprato sarei andato incontro a un lungo periodo di studio, che mi avrebbe rubato quel po' di tempo libero che ho e che mi avrebbe pure fatto spendere dei soldi (spero non troppi) in una cosa che forse potrebbe essere al di sopra delle mie capacità.
Io non sono nè perito meccanico, nè ingegnere (anche se in realtà qualche esame l'ho sostenuto

E' una idea che cova da tempo dentro di me, mi sforzavo di soffocarla, ma periodicamente riaffiorava e ogni volta con un'intensità maggiore della precedente. Quello che me la faceva riaffiorare sono soprattutto alcuni servizi di SMT (come molti di voi ho avuto questa scuola e ogni tanto me li rileggo) e alcuni contatti che ho grazie al mio lavoro.
Qualcuno di voi si chiederà: "ma perchè, anzichè impazzire dietro a un simile progetto, non si prende un motore esistente bello e fatto?"
Semplice: gli unici motori 4 cilindri che sono stati prodotti per noi comuni appassionati sono a mio parere troppo vecchi (è un'opinione, non voglio criticare nessuno).
Così eccomi qua a descrivervi quello che sto facendo.
L'obiettivo è quello di semplificarmi la vita il più possibile, cercando di evitare di costruire da zero parti dove occorrano grandi esperienze e investimenti, dove quindi è più facile scontrarsi con i problemi; il cambio che utilizzo, come ho già detto, è quello di una Mv che ho scelto perchè è in giro già da qualche anno, funziona bene, ci sono i ricambi e perchè è estraibile, infatti quello che ho acquistato ha gli alberi, il tamburo desmodromico, le forchette con le relative guide tutto montato sulla sua bella flangia. Questo già mi semplifica il disegno della parte posteriore del carter. I cilindri sono dei Rotax 122, quelli che monta l'Aprilia rs125; ho scelto questi perchè vanno bene, hanno prestazioni più che sufficienti per le mie capacità di guida (dovrebbero stare attorno ai 30cv cadauno, che moltiplicati per 4...) e soprattutto perchè hanno l'aspirazione lamellare sul carter. Voi direte: "ma dai, è una soluzione antiquata". E' vero, sono d'accordo. Però, così facendo, evito di dover disegnare un carter con 4 sedi per i pacchi lamellari e mi evito pure le relative lavorazioni meccaniche. Oltretutto hanno un'altra caratteristica che a me torna utile allo scopo di semplificarmi la vita: hanno la possibilità di montare le valvole allo scarico RAVE pneumatiche. In questo modo evito di dover poi trovarmi un attuatore che movimenti 4 valvole alla volta.
Gli alberi motore sono sempre prelevati dai Rotax 122. Verranno modificati eliminando la parte conica e accorciando la parte dove in origine è montato il pignone della primaria. Ma nella sostanza restano loro, quindi affidabili quanto basta per fare qualche giretto in qualche autodromo.
Lo schema che ho messo giù è un V4 di 90°, con due file di alberi motore, una superiore e una inferiore, controrotanti, i carburatori saranno all'interno della V, frizione a destra a secco (prenderò un ricambio Ducati) e uscita pignone a sinistra. L'albero motore di ogni bancata sarà composto da due singoli alberi, uniti al centro da un manicotto in cui si impegnano le parti scanalate dei singoli alberi. Questo manicotto porta di pezzo una ruota dentata che a sua volta ingrana con l'altra (quella dell'altro albero motore) rendendoli così controrotanti. La ruota dentata del manicotto della bancata superiore sarà affiancata da un'altra ruota dentata, la quale trasmetterà il moto a un albero ausiliario. Questo porterà la trasmissione presa dal centro della bancata superiore al fianco destro dove trasmetterà il moto alla campana e quindi al cambio.
I carter si apriranno secondo il piano passante per le due file di alberi motore; il carter posteriore poi avrà un'apertura sulla sinistra che sarà sede della flangia del cambio.
Il carter, composto di due parti, verrà realizzato tramite fusione in terra in lega G-alsi9, che verrà temprato e invecchiato artificialmente e successivamente lavorato sotto a un centro di lavoro. I vari ingranaggi e alberi ancora non so bene, sceglierò il materiale in base al trattamento che deciderò di fare. La mia idea sarebbe quella di nitrurare tutto (sia alberi che ingranaggi), ma l'azienda che mi farà le dentature solitamente fa cementazione-tempra eventualmente seguita da rettifica. Quindi credo proprio che dovrò adattarmi alle loro abitudini (anche per una questine di costi). Sostanzialmente non cambia nulla, le durezze che si ottengono sono equivalenti e idonee all'impiego.
Ora comunque sono ancora alla fase di studio sulla "carta". Ho stabilito gli angoli caratteristici e gli interassi tra i vari alberi, gli ingombri generali (è circa 420mm dall'estremo del pignone alle teste inferiori che sono le più sporgenti), i rapporti di trasmissione tra alberi motore e albero ausiliario e tra quest'ultimo e la campana (il rapporto tra questi due è il rapporto di trasmissione primaria vero e proprio) e il rapporto di trasmissione finale. Il modellista che mi realizzerà il modello per la fonderia (in resina sintetica, non in legno!) ha già la bozza in mano e sta facendo le sue valutazioni per apportare eventuali modifiche se fosse necessario.
Per ora non ho altro, anche perchè di concreto non ho ancora fatto niente, ma tra qualche mese vi potrò già mostrare le foto delle fusioni e successivamente delle maschere e attrezzature che userò per lavorarle.
Non so cos'altro aggiungere, domande?
